Farmaco salvavita poco disponibile – Striscia la Notizia
Il compito principale svolto dalla rete delle Farmacie nel nostro Sistema Sanitario consiste nel rendere immediatamente disponibili i farmaci necessari al cittadino, anche e soprattutto quelli a base di principi attivi destinati al trattamento delle condizioni di massima emergenza. E’ questa la principale ragione per cui è prevista una distribuizione ordinata e capillare delle Farmacie: garantire omogeneamente il diritto alla salute su tutto il territorio nazionale, attraverso un pronto accesso al farmaco, sotto la supervisione qualificata dei farmacisti di comunità.
Tra i farmaci utili nelle emergenze sanitarie, occupano una posizione di primo piano gli antidoti, che svolgono un ruolo esssenziale nei casi di avvelenamento acuto.
Il principale antidoto disponibile nelle farmacie aperte al pubblico è senz’altro il naloxone, antagonista puro dei recettori oppioidi m d e k, che ha la capacità di annullare rapidamente gli effetti deprimenti sul centro del respiro dell’eroina e delle altre droghe d’abuso che agiscono sugli stessi recettori. Ciò rende tale farmaco un vero e proprio “salvavita”, nei casi di overdose da stupefacenti oppioidi.
Per le sue caratteristiche di specifità d’azione, e di assenza di effetti collaterali anche in caso di uso improprio, il naloxone fiale è classificato tra farmaci Senza Obbligo di Prescrizione (SOP), e può quindi essere dispensato senza che sia necessaria la presentazione di una ricetta medica, con la sola intermediazione professionale del farmacista di comunità, E’ infatti esplicitamente escluso dai farmaci elencati in Tabella 4 della Farmacopea Ufficiale, che elenca i medicinali per i quali è previsto l’obbligo di dispensazione solo dietro presesntazione di ricetta medica.
Date queste premesse, il servizio dal titolo “Farmaco salvavita poco disponibile“, trasmesso da Striscia la Notizia nella puntata del 9 giugno u.s. (http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/farmaco-salvavita-poco-disponibile-_25966.shtml) è stato particolarmente dannoso per l’immagine della nostra categoria. Ha dato l’impressione che essa sia legata più al rispetto di formalismi legislativi (la richiesta della ricetta, per altro non necessaria) che all’affiancamento del paziente nella soluzione dei suoi problemi. Nessuno che abbia chiesto alla cliente i motivi che la spingevano a richiedere di acquistare quel farmaco, che si sia informato se la cliente ne conoscesse le caratteristiche e l’uso corretto, e nessuno che si sia proposto di aiutarla.
E ben vero che il servizio televisivo era montato ad arte per colpire l’attenzione del telespettatore, e che tre farmacie, scelte non si sa come, non rappresentano un campione statistico significatico delle oltre 18.000 farmacie italiane: cio non toglie che le conseguenze negative del servizio colpiscono l’immagine di tutti i farmacisti italiani.
La categoria dei farmaci SOP ha caratteristiche peculiari, e sostanziali differenze rispetto alla categoria dei farmaci OTC, caratteristiche che valorizzano il nostro ruolo sanitario.
Infatti:
- non è consentita la loro pubblicità diretta al pubblico.
- non sono vendibili con modalità self-service, ma solo con l’intermediazione di un farmacista, a cui è intrinsecamente attribuito un ruolo di consiglio, di vigilanza e di controllo
- non sono farmaci di automedicazione, il farmacista ha il diritto-dovere di interagire con il paziente e accertarsi che ne farà un uso appropriato.
In un momento in cui il nostro ruolo professionale e sociale è sotto attacco da chi vuole svilirci a semplici venditori passivi di farmaci ed altro, il farmacista territoriale non può farsi trovare impreparato. Noi farmacisti siamo gli operatori sanitari in cui i nostri concittadini hanno più fiducia, e a cui si rivolgono sicuri di essere aiutati anche nei momenti di massima emergenza, e da cui si aspettano una risposta puntale e precisa, ed un aiuto concreto nella gestione di tutte le problematiche sanitarie.