L’ONORARIO PER LA CHIAMATA DURANTE IL TURNO
ASFI, assieme a tutte le sigle che rappresentano le farmacie ed i farmacisti fa parte di un gruppo di lavoro che, assieme al Ministero della salute, sta elaborando il nuovo testo della Tariffa Nazionale per la vendita al pubblico dei medicinali ormai scaduta da ben 22 anni.
Tra le varie ipotesi di modifica e di aggiornamento, voglio qui richiamare la vostra attenzione sulla rimodulazione del diritto di chiamata che l’attuale tariffa (art. 8) stabilisce in € 3,87 per la chiamata notturna e in € 1,55 per quella diurna.
Vorrei, questa settimana, che la “pillola” fosse interattiva e cioè che i lettori (il testo si trova sulla pagina dell’Associazione di Facebook e sul sito asfionline.it) esprimessero la propria opinione scrivendo un breve messaggio all’indirizzo mail asfi@asfionline.it.
Finora su questo argomento sono state avanzate alcune proposte e, tra queste, quella di elevare il diritto notturno a € 7,40 e quello diurno a circa € 3,00.
Tra le proposte, tenuto conto che moltissime farmacie ormai, non solo nelle grandi città, osservano l’orario di apertura continuata durante la giornata, ci sarebbe anche quella di abolire il diritto diurno per concentrarsi su quello notturno proponendo un importo che sia almeno dignitoso. A tale proposito non si evochi il costo dell’idraulico o quello del fabbro, che intervengono in piena notte per tamponare una perdita d’acqua o aprire una serratura bloccata, perché non ci sono le condizioni per proporlo in questa sede.
Si tenga però presente che alcune leggi regionali stabiliscono l’obbligo per le farmacie in servizio di guardia farmaceutica della consegna anche di articoli diversi dai medicinali come prodotti per bambini (ciucciotti, latte, pannolini), dispositivi medici, articoli sanitari fino anche gli alimenti particolari. Recentemente è stato segnalato il caso di una chiamata notturna per l’acquisto di un contenitore per urine che, in base ad una legge regionale, deve essere consegnato.
Dovendo giustificare al Ministero un aggiornamento del diritto di chiamata notturna almeno dignitoso, mi chiedo se non sarebbe il caso di rinunciare al diritto diurno, per le motivazioni sopra esposte, a favore di quello notturno che costituisca non solo una giusta remunerazione per una vera e propria interruzione del riposo ma costituisca anche un deterrente per richieste quanto meno inopportune e svilenti, se soddisfatte, della professione.
La mia proposta prevederebbe:
- Abolizione del diritto di chiamata diurna;
- Fissazione del diritto di chiamata notturna in un importo da 10 a 20 euro
- Previsione della facoltà per il farmacista di rinunciare al diritto, senza violare la tariffa nazionale, di fronte a situazioni umanamente comprensibili o di bisogno.
Vorrei le risposte molto sintetiche e cioè:
Diritto diurno: SI NO
Diritto notturno (da 10 a 20 euro): …………..
Rinuncia per ragioni umanitarie: SI NO
07.07.2017